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Percorsi di vita e di autonomia

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Home Cosa facciamo Percorsi di vita e di autonomia

Si tratta di percorsi rivolti e costruiti assieme alle persone con disabilità e alle loro famiglie, siano questi soci o non soci della Fondazione, che si realizzano mediante l’ideazione di progetti pensati e strutturati in collaborazione con le realtà pubbliche e private del territorio.

Tali percorsi sono finalizzati ad aiutare le persone ad intraprendere un cammino verso l’emancipazione dalla famiglia potenziando la loro autonomia e l’acquisizione di maggiori abilità, favorendo così la costruzione di condizioni che consentano forme di futura coabitazione. Sono altresì l’occasione per promuovere la cultura del “budget di progetto”1 al fine di incrementare le competenze di autonomia all’interno dei nuclei familiari con persone con disabilità, nella prospettiva del “Dopo di Noi”.
Nel budget di progetto rientra la creazione del passaporto2  della persona con disabilità, ovverosia la fotografia della situazione della persona con disabilità.

 

1 Il budget di progetto è la definizione quantitativa e qualitativa delle risorse economiche, strumentali, professionali e umane atte a garantire la piena fruibilità dei sostegni indicati per qualità, quantità e intensità nel progetto personalizzato di vita. Per sostegni si debbono intendere misure, servizi, prestazioni e trasferimenti individuati nel progetto personalizzato in grado di supportare il percorso di vita della persona con disabilità e la sua inclusione.

2 Il passaporto deve contenere informazioni su: caratteristiche di personalità; cosa gli piace e cosa no; cosa sa fare e cosa no in termini di cura della propria persona (inclusa la gestione di interventi terapeutici); mobilità; comunicazioni ed altre attività cognitive; attività strumentali e relazionali della vita quotidiana; terapie /situazione medica; famiglia e figure di riferimento; situazione socio/assistenziale attuale; centri o attività che frequenta; documenti fondamentali (es: fotocopia doc. d’identità, tessera sanitaria).

 

Nell’ambito dei percorsi di vita e di autonomia, su richiesta delle persone con disabilità, famiglie e/o degli enti, la Fondazione può assumere le seguenti funzioni:

  • Accompagnamento individuale alle persone e alle famiglie durante il percorso progettuale: passaporto, consulenza giuridico-finanziaria, consulenza psicologico-educativa, budget di progetto, supporto alla costruzione dell’autonomia
  • Monitoraggio, su mandato delle famiglie, dei progetti e dei percorsi individuali della Fondazione e/o del sistema dei servizi
  • Progettazione, relativamente ai progetti attivati o di cui è titolare la Fondazione, nella fase del loro avvio (assieme a persone con disabilità e famiglie, enti collaboratori pubblici e privati)

I percorsi attualmente attivi sono i seguenti:

“La casa della corte” di Cavola

Dal 2017 è attivo a Cavola (Toano) il progetto “La casa della corte”.

La Fondazione ha affittato un piccolo appartamento senza barriere architettoniche in cui alcuni ragazzi e ragazze con disabilità hanno la possibilità di sperimentare in autonomia momenti di vita quotidiana: programmazione del pranzo, spesa, preparazione delle pietanze, riordino degli ambienti, e possibilità sul lungo periodo di dormire fuori casa. Il tutto dietro la supervisione di operatori e volontari coinvolti nel progetto.

Una sperimentazione ambiziosa che, oltre a permettere alle persone con disabilità di costruire gradatamente un proprio progetto di vita autonomo al di fuori del contesto familiare, vuole misurare la capacità dell’intera comunità di prendere in carico i soggetti più deboli. Un progetto innovativo che vuole portare un importante cambio di paradigma: superare il concetto di assistenza per arrivare ad un’educazione all’autonomia. Una vera e propria palestra di vita che alleni i servizi, i familiari e tutti gli enti pubblici e privati del territorio a raggiungere la piena inclusione mettendo a punto prassi e metodologie di lavoro condivise.

“A cena con gli amici“ di Salvaterra

Il progetto “A cena con gli amici” di Salvaterra (Casalgrande) ha preso avvio nel 2019 grazie al coordinamento in loco della socia e attuale consigliera Federica Baroni.

Il progetto si svolge nei locali del Centro sportivo di Salvaterra e ha l’obiettivo di creare nuove opportunità per ragazze e ragazzi con disabilità, costruendo gradualmente percorsi di acquisizione di autonomie operative nello svolgimento delle attività quotidiane, nonché accrescendo i rapporti interpersonali e favorendo l’autonomia sociale e personale.

I ragazzi e le ragazze coinvolti nel progetto si riuniscono due volte al mese per cenare tutti assieme, svolgendo, grazie al supporto di una educatrice, tutte le attività necessarie alla buona riuscita di questa esperienza.

A seguito dell’emergenza sanitaria COVID19, da maggio 2020 le attività in presenza sono state trasformate in attività in videoconferenza, ma le attività in presenza riprenderanno a breve, riadattate sulla base delle nuove necessità ed esigenze dei partecipanti e delle loro famiglie.

“La nostra seconda casa” di Coviolo

Il progetto ha preso avvio a luglio 2020 grazie alla collaborazione con l’Unità Pastorale Padre misericordioso e offre alle persone con disabilità presenti sul territorio la possibilità di usufruire di una seconda casa accogliente presso la canonica della Parrocchia di Coviolo (Reggio Emilia), dove sperimentare percorsi di acquisizione dell’autonomia, ma anche accrescere i rapporti interpersonali e le relazioni sociali, in simbiosi con la comunità locale.

Dopo un iniziale momento di ascolto e coinvolgimento attivo delle persone con disabilità e delle loro famiglie nella progettazione dei percorsi, assieme anche ai servizi e alla comunità locale, verranno predisposte una serie di attività che avranno l’obiettivo di consentire alle persone con disabilità, sulla base dei propri interessi e delle proprie necessità, di sperimentarsi in autonomia fuori casa, offrendo altresì occasioni di relazione extra familiari.

Un gruppo misto, composto dalle famiglie, dalle persone con disabilità (ove ci siano le condizioni), dalla Fondazione, dai rappresentanti e volontari della parrocchia, dai Servizi e dalle varie realtà del privato sociale coinvolte, accompagnerà la realizzazione del progetto.

“Colvitiamo Legami” di San Luigi Gonzaga

Il progetto ha preso avvio a ottobre 2020 a San Luigi Gonzaga (Reggio Emilia) grazie alla collaborazione con il parroco di San Luigi Gonzaga che ha concesso alla Fondazione l’utilizzo, per due mattine a settimana, di un appartamento senza barriere architettoniche posto al primo piano della casa parrocchiale.

Il progetto, nato in collaborazione con realtà del pubblico e del privato sociale, consiste in incontri di gruppo volti a supportare le relazioni interpersonali e l’inclusione con il territorio, dedicati a persone con disabilità.

Il progetto vuole stimolare la relazione tra i partecipanti favorendo ed implementando i diversi canali comunicativi personali. I partecipanti vengono altresì supportati e stimolati nel relazionarsi e “abitare” il territorio, ognuno secondo le proprie caratteristiche relazionali e comunicative.

2020_volantino_percorsidivitaediautonomia_pag1.pdf
VOLANTINO “PERCORSI DI VITA E DI AUTONOMIA”
SCARICA IL PDF
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