Dopo l’escursione a Ligonchio dello scorso 18 settembre, i ragazzi e le ragazze dei progetti di autonomia della Fondazione tornano a testare percorsi e attività nell’ambito del progetto “REinVENTA – Laboratorio di comunità d’appennino”, finanziato dalla Fondazione Manodori tramite bando WELCOM2020, al fine di co-progettare insieme alle realtà del territorio “Vacanze di autonomia” inclusive e garantire l’accessibilità per tutti delle esperienza previste dal progetto nel 2022.
Nuova meta dell’escursione è stata Cecciola, una piccola frazione del Comune di Ventasso.
Nuovo gruppo coinvolto è stato quello del Percorso di autonomia di Salvaterra “A cena con gli amici”.
Nuova data scelta per l’esperienza: lo scorso sabato 25 settembre 2021.
6 ragazzi e ragazze – Davide, Nicolas, Mariangela, Natascia, Gabriel, Enrico – insieme alle operatrici della Fondazione – Manuela e Valentina – e insieme ai volontari del progetto – Carlo e Gianluigi – grazie alla generosità dell’Associazione Dindown che ha messo loro a disposizione gratuitamente un mezzo di trasporto accessibile, hanno trascorso un’intera giornata con la comunità locale alla scoperta del borgo antico e dei suoi dintorni, ma soprattutto alla scoperta dei suoi mestieri.
“Questa giornata è stata un’importante opportunità per iniziare a co-progettare insieme ai ragazzi laboratori esperienze inclusive da realizzare nel borgo di Cecciola e nella Valle dei Cavalieri. Si tratta della prima iniziativa di una serie di esperienze che, all’interno del progetto REinVENTA, vedono l’associazione Cecciola Insieme impegnata per realizzare progetti in sinergia con altre realtà associative impegnate sul territorio.
Stiamo elaborando un ‘Museo diffuso’: insieme di luoghi, avvenimenti, cultura materiale, personaggi storici che si uniscono attraverso itinerari tematici che riescano a coinvolgere la comunità locale come parte integrante del progetto, impegnandola nella valorizzazione delle proprie tradizioni e radici” racconta Beatrice, membro dell’associazione di comunità Cecciola Insieme.
Primo laboratorio esperienziale: l’azienda agricola Montelungo dove i proprietari Giuseppe e Monia hanno accolto i ragazzi e i loro accompagnatori alla visita della stalla per conoscere gli animali, le loro abitudini e i prodotti che offrono, il tutto seguito da un piccolo rinfresco dopo il lungo viaggio dalla città.
La stalla si trova immersa nel verde e nei dintorni vivono animali che pascolano all’aperto. Obiettivo della prima tappa: conoscere la filiera di produzione del latte e, di conseguenza, del prezioso parmigiano reggiano di montagna.
“E’ stato molto gratificante poter raccontare la nostra esperienza lavorativa ad un gruppo di ragazzi così curiosi, spiegando loro come funziona il nostro lavoro” racconta Monia con entusiasmo, amore per il proprio lavoro e rispetto per gli animali di cui si occupa.
“Per prima cosa ci hanno portato all’interno di una stalla dove ci hanno spiegato le varie attività che accadono nella struttura. Abbiamo visto gli animali, ci hanno esposto i metodi di lavoro utilizzati, le modalità di produzione e conservazione dei prodotti con relativa visita alla stanza della mungitura. Il personale molto accogliente ha risposto in maniera molto accurata alle nostre curiosità rendendo la visita molto godibile” spiega Nicolas, uno dei partecipanti incaricato di redigere la relazione illustrativa delle attività della giornata e dell’accessibilità dei luoghi esplorati.
Secondo laboratorio esperienziale: visita del borgo antico di Cecciola. I ragazzi e le ragazze della Fondazione, insieme alla guida turistica Nadia, hanno esplorato e toccato con mano la storia del borgo attraverso un percorso che ha mostrato la pietra come elemento caratterizzante delle architetture e delle decorazioni.
I ragazzi sono rimasti colpiti dalle pregevoli maestà, dalle fontane, dagli orti e dalla realtà vivace del borgo.
Molto apprezzata la visita al metato: antica struttura in pietra ripristinata per essiccare le castagne raccolte nel bosco.
“All’arrivo sul posto ci hanno accolto le guide che ci hanno accompagnato durante tutte le attività della giornata. Abbiamo fatto una passeggiata nel paese di Cecciola durante la quale ci è stata raccontata la storia della località, sia a livello artistico, geografico che di territorio. La strada per arrivare al paese era asfaltata, ma in pendenza, fino all’imbocco del paese, dove inizia il ciottolato che rende l’accesso alle sedie a rotelle più difficoltoso in alcune zone rispetto ad altre, tuttavia è possibile arrivare anche in auto al centro del paese. Il nostro percorso è proseguito con la visita al metato, luogo tradizionale nel quale si attuava l’essicazione delle castagne e la loro lavorazione. Un po’ difficoltosa e in pendenza la breve strada di accesso al metato” continua Nicolas nella sua relazione illustrativa.
Terminato il giro del borgo i ragazzi hanno visitato le case vacanza ricavate a seguito di un ingente lavoro di restauro conservativo da parte dell’ex Parco del Gigante e oggi Parco Nazionale. A ciò è seguita una valutazione condivisa da parte del gruppo per trovare soluzioni che rendano possibili e garantiscano “Vacanze di autonomia” effettivamente inclusive e accessibili.
“L’accessibilità all’interno del paese è sicuramente da migliorare in vista delle vacanze di autonomia del prossimo anno. Servono rampe per diminuire la pendenza delle rampe presenti all’interno della casa vacanza per accedere al bagno e alla camera. Manca la rampa per andare in cucina e partecipare alle attività insieme agli altri e va tolta la porta scorrevole della cucina per potersi muovere liberamente con la sedia a rotelle. Vanno aggiunte alcune rampe in paese per permettere alle persone in carrozzina di girare in libertà” aggiunge Nicolas nella sua relazione.
Dopo il pranzo al sacco nella piazza della cittadina, i ragazzi e le ragazze della Fondazione sono partiti in direzione dell’ultimo laboratorio esperienziale della giornata: l’esplorazione dei castagneti. Scopo principale: cercare sentieri accessibili anche alle persone con disabilità motoria al fine di garantire a tutti la possibilità di provare l’esperienza della raccolta delle castagne.
“Come ultima attività siamo andati a osservare i castagneti e relativi percorsi nelle vicinanze del paese. In alcuni percorsi le persone con problemi motori possono arrivare solo con l’ausilio di trattori, tuttavia abbiamo trovato un percorso alternativo che, se pulito e sistemato, potrebbe diventare un facile accesso al castagneto e permettere anche alle persone con problemi motori di partecipare alle escursioni in cerca di castagne” racconta Nicolas.
“Il castagneto è stata la cosa che mi è piaciuta di più” ci dice entusiasta Davide, uno dei ragazzi partecipanti.
“E’ stata una esperienza rilassante e molto bella. La passeggiata nei castagneti mi è piaciuta tanto e anche conoscere nuovi amici” aggiunge Gabriel.
Ultima attività, pensata e improvvisata dalla comunità di Cecciola insieme ai ragazzi e ragazze del percorso di autonomia, durante il ritorno dall’esplorazione dei castagneti, è stato lo “Yoga nel bosco”:
“Di ritorno dall’esplorazione dei castagneti siamo riusciti ad accedere ad una radura senza bisogno di ausili ulteriori oltre alla sedia a rotelle da escursione. Lì abbiamo fatto ‘Yoga nel bosco’, condotto da Mariangela, una delle ragazze partecipanti all’escursione. Attività collettive plurime, come Yoga e altre attività ricreative potrebbero essere organizzate in futuro nella radura perché facilmente accessibile anche alle persone con difficoltà motoria” suggerisce Nicolas nella sua relazione, raccogliendo anche i consigli e le proposte degli altri ragazzi partecipanti e confermando il carattere effettivamente e pienamente partecipativo di questa giornata esperienziale. Un vero e proprio laboratorio di co-progettazione con la comunità locale.
Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il supporto del gruppo FunRun, che da anni organizza attività podistiche insieme a ragazzi e ragazze con disabilità, il quale ha messo gratuitamente a disposizione dei ragazzi della Fondazione una sedia a rotelle appositamente studiata e creata per essere utilizzata anche durante piccole escursioni fuori porta.
“L’escursione di Cecciola è stata una bellissima esperienza. Fare il volontario non è mai una cosa scontata. Essere a disposizione degli altri ti permette di dare un contributo aiutando gli altri e nel contempo ti restituisce sempre qualcosa dalle persone che aiuti, un umano reciproco sostegno. Nella giornata di Cecciola con i ragazzi della Fondazione ho potuto osservare come, esperienze che per la maggior parte delle persone sono semplici, diventano speciali: un’escursione in montagna, una passeggiata in giro per il borgo, una visita al metato, al castagneto ed infine alla vecchia segheria sono stati una “conquista” fuori dalla routine, un passo che segna nell’autonomia un suo avanzamento. Una giornata fatta di relazioni, di chiacchiere e di tranquillità. Nonostante qualche difficoltà “logistica” i ragazzi e le ragazze del gruppo hanno partecipato attivamente in ogni tappa del percorso. La giornata è stata davvero fantastica, i dubbi sulle potenziali insuperabili difficoltà svaniti, tornati a casa stanchi ma soddisfatti” testimonia Carlo, volontario della Cooperativa sportiva ricreativa di Salvaterra, che collabora attivamente con la Fondazione alla buona riuscita del percorso di autonomia, le cui attività, nel 2021 sono realizzate con il prezioso contributo/patrocinio del Comune di Casalgrande.
Collaborazione, inclusione, comunità, networking, accessibilità, autonomia: queste sono le parole chiave che stanno accompagnando i ragazzi e le ragazze della Fondazione nel percorso di scoperta e co-progettazione, insieme al territorio, dei laboratori esperienziali del “Museo diffuso” che avrà luogo nella Valle dei Cavallieri. Una giornata magica alla riscoperta dei mestieri tipici della zona e delle attività locali.
“E’ stata una giornata molto godibile e formativa, speriamo di organizzarne altre o di partecipare ad altre attività come questa” conclude Nicolas nella sua relazione che, nonostante le difficoltà motorie e la non sempre piena accessibilità dei luoghi, grazie alla collaborazione e all’aiuto di tutti (operatori, volontari, ragazzi e ragazze partecipanti, comunità locale) è riuscito a vivere a pieno l’esperienza.
Per dare dunque la possibilità alle ragazze e ai ragazzi dei progetti della Fondazione di continuare a vivere esperienze simili e aiutarli concretamente a raggiungere nuovi traguardi di autonomia, supportateli con un piccolo contributo online o tramite IBAN.
INSIEME A TUTTI VOI POSSIAMO DAVVERO COSTRUIRE FUTURI CONCRETI DI AUTONOMIA!
Per approfondimenti sul progetto “REinVENTA” visitate la pagina dedicata cliccando QUI.