È stata presentato alla stampa Casa Domani, l’intervento di residenzialità innovativa al quartiere Foscato voluto dalla Fondazione Durante e Dopo di Noi e realizzato con il Comune di Reggio Emilia e Acer e con il sostegno della Regione Emilia Romagna, finanziato dal Fondo regionale di attuazione della Legge nazionale sul Dopo di Noi per 120mila euro.
Il progetto prevede un concept abitativo nuovo, fondato sulla coesistenza e la interrelazione di spazi abitativi privati e spazi pubblici condivisi e vede coinvolti tutti gli attori pubblici del sistema dei servizi socio-sanitari locali (Ausl, Servizio Handicap Adulto, Asp Reggio Emilia Città delle Persone, Comune e Acer Reggio Emilia), del privato sociale e del privato, impegnati nell’integrazione di competenze complementari per realizzare Politiche abitative e sociali finalizzate alla convivenza di soggetti e attività differenti.
«Casa Domani – ha detto la presidente della Fondazione Durante Dopo di Noi, Innocenza Grillone – rappresenta un nuovo modo di abitare. È una casa-ponte, una tappa importante del percorso che porterà le persone con disabilità a vivere un domani a casa propria. Sarà un luogo dinamico in totale integrazione e sinergia con il territorio. Vorremmo che in ogni quartiere di Reggio ci fosse una Casa Domani, sicuramente è una sfida ambiziosa, che sappiamo, la città sarà in grado accogliere».
«Acer Reggio Emilia metterà a disposizione una palazzina, su cui saranno fatti lavori di adeguamento per circa 500mila euro, di cui 250mila euro messi a disposizione dal Comune di Reggio Emilia che sostiene l’iniziativa di forte valenza sociale – ha spiegato il presidente di Acer Reggio Emilia, Marco Corradi – l’intervento di riqualificazione edilizia ed energetica inizierà in settembre e i lavori si concluderanno entro giugno del 2020».
Il fabbricato, situato al civico 19 di via Foscato, costituito da cinque appartamenti disposti su due piani, per un totale di oltre 300 metri quadrati di superficie, sarà ad alta prestazione energetica, privo di barriere architettoniche, dotato di ascensore, accessi autonomi agli alloggi, giardino e terrazza comuni. Le superfici interne, di tipo modulare, consentiranno flessibilità nella suddivisione degli spazi, in risposta alle esigenze dell’utenza e alle diverse attività della Fondazione.
Nella riqualificazione dell’edificio, Acer Reggio Emilia si atterrà al rispetto dei principi della sostenibilità sociale, economica e ambientale promossi dalle linee guida Wel Hops (Welfare Housing policies for Senior Citizens), finalizzate al mantenimento dell’autosufficienza, del diritto di scelta, della migliore autonomia e qualità di vita per le persone; la palazzina diventerà il luogo in cui far convivere progetti di vita e attività sociali condivise nella costruzione, giorno dopo giorno, di percorsi virtuosi graduali di vita indipendente per persone con disabilità.
La Fondazione, che acquisirà sull’immobile di proprietà di Acer il diritto di usufrutto per 20 anni, negli appartamenti al primo piano accoglierà 4 o 5 persone con disabilità, supportati da operatori Asp, figure di badantato e di portierato solidale a cui saranno affiancati – in accordo con l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – studenti dell’ultimo anno di corso di facoltà umanistiche e/o riabilitative per lo svolgimento di stage e tirocini.
Gli appartamenti al piano terreno saranno destinati ad attività di portierato solidale per il sostegno notturno agli abitanti della palazzina e per l’accoglienza di persone con disabilità in caso di emergenza-urgenza in base a protocolli concordati. Inoltre la Fondazione vi svolgerà le proprie attività istituzionali, in particolare colloqui di ascolto e informazione, di consulenza giuridica, psicologica ed educativa per persone con disabilità e i loro familiari, e incontri individuali e di gruppo per familiari e soci.
Per quel che riguarda gli spazi pubblici condivisi, che il progetto prevede siano a disposizione della Comunità per la condivisione di servizi con le realtà culturali ed associative già presenti e operanti nel quartiere, la Fondazione è disponibile, sulla base delle esigenze delle persone con disabilità ospiti della casa, ad intraprendere un lavoro congiunto con Acer e il Polo Sociale Territoriale Ovest in modo che la progettazione di “Casa Domani” si integri compiutamente con la progettazione sociale dell’intero quartiere.
La Fondazione Durante e Dopo di Noi si impegna a provvedere agli arredi, alle attrezzature degli alloggi e alla sistemazione dell’area cortiliva in collaborazione con l’associazione Medici per l’ambiente, alla progettazione (tramite il proprio gruppo di lavoro ed un esperto in progettazione sociale di comunità) con le istituzioni e con il territorio delle funzioni e degli arredi degli spazi pubblici condivisi. La Fondazione, inoltre, si farà carico dell’accompagnamento psicologico ed educativo delle persone coinvolte e delle loro famiglie e produrrà strumenti per la progettazione individuale dei percorsi. La Fondazione, infine, affiancherà un proprio architetto specializzato ad Acer Reggio Emilia e Criba per progettare gli spazi e la disposizione ottimale e funzionale di arredi e attrezzature.
L’ufficio tecnico di Acer si è avvalso anche della collaborazione dell’Associazione dei Geometri della provincia di Reggio Emilia, nell’ambito del gruppo di lavoro “All for BIM”, di cui fanno parte i geometri Andrea Bartoli, Simone Belli, Giulia Cani, Arris Di Donato, Davide Giansoldati, Rosario Guerra, Davide Manicone. Il coordinamento, la supervisione e il tutoraggio del gruppo di lavoro sono stati curati dai geometri Marco Ennio Camorani e Pierluigi De Vivo.
L’impegno economico complessivo a carico della Fondazione Durante e Dopo di Noi sarà pari a 273mila euro, di cui 120mila derivanti da contributi regionali e 20mila da accantonamenti propri, a cui si aggiunge il significativo contributo, destinato quest’anno all’acquisto di arredi e attrezzature per “Casa Domani”, di Banco Bpm, rappresentato in conferenza stampa dal direttore di Area Affari Reggio Emilia Enrico Govi, sostenitore del progetto dal 2017.