Crescere insieme: la scommessa reggiana sulla disabilità
Crescere insieme: la scommessa reggiana sulle disabilità. E’ il titolo che la Fondazione Durante Dopo Noi di Reggio Emilia ha scelto per tracciare, a due anni dalla nascita, un bilancio del lavoro svolto e prefigurare le prossime tappe del percorso. Un dialogo con la città che la Onlus impegnata nel costruire ponti e relazioni tra la città e le disabilità, persegue con determinazione e orgoglio perché in ballo ci sono parole importanti come: democrazia, inclusione, vita indipendente, cittadinanza.
Il prossimo sabato 28 maggio all’hotel Astoria (dalle ore 8,45) dopo la relazione del presidente Massimo Giaroli, a intervenire sul tema ci saranno il sindaco Luca Vecchi, il presidente della Provincia Giammaria Manghi, il direttore generale dell’Ausl Fausto Nicolini e Raffaele Leoni, presidente della Asp Reggio Emilia città delle Persone”.
Un percorso ambizioso e certamente non facile sta al centro della giornata di lavoro: costruire – insieme ai reggiani – un futuro per i “ragazzi” e le “ragazze” con fragilità. Si immaginano quindi percorsi di vita che portino alla “massima inclusione ed alla massima autonomia possibile”, per mettere questi figli in grado di affrontare il difficile momento del “Dopo di noi”, quello in cui i genitori non ci saranno. Una strada che inizia oggi, “durante”, e predispone insieme alle famiglie, con l’aiuto di professionisti, strumenti e servizi in grado di accompagnare i disabili adulti, domani.
Sulla scia di queste parole e dalla collaborazione di Asp, Comune, Ausl e Fondazione, in via Belfiore nel quartiere di Rosta Nuova, da diversi mesi è in corso, in un appartamento appositamente predisposto e allestito per le esigenze delle persone che lo abitano, una esperienza straordinaria che permette a piccoli gruppi di ragazzi di fare vere e proprie prove generali di vita autonoma. Una palestra di vita che allena i servizi, i familiari e tutti gli enti pubblici e privati del territorio a raggiungere la piena inclusione, mettendo a punto prassi e metodologie di lavoro condivise.
Sono progetti molto concreti quelli costruiti in questi anni dalla Fondazione. Per favorire la diffusione della cultura della protezione giuridica e aumentare le probabilità che “il dopo di noi” sia coerente con le esigenze e i desideri del soggetto debole e dei famigliari a lui vicini, la Fondazione ha attivato un servizio di consulenza giuridica e pianificazione con professionisti che sono in grado di andare incontro e alle diverse esigenze delle famiglie.
Gettando lo sguardo avanti per venire incontro alle necessità delle famiglie, i soci della Fondazione immaginano anche alcune forme di sollievo. Il progressivo invecchiamento dei componenti del nucleo familiare fa si che col passare del tempo chi è sempre stato chiamato ad assistere il soggetto debole, possa a sua volta necessitare dell’aiuto altrui. Un percorso appena intrapreso con altri soggetti presenti sul territorio immagina alcune piste di lavoro che prevedono l’individuazione di numero telefonico attivo h24 a cui rivolgersi per la gestione delle urgenze, la creazione di un “servizio ad ore” con personale “amicale” e operatori professionali, a seconda delle esigenze personali.
Alla base del lavoro della Fondazione c’è, in ultima istanza, un cambio di paradigma che riguarda tutti: la disabilità non è un mondo a parte ma è parte di questo mondo. E’ questa la vera scommessa che siamo tutti chiamati a vincere.