IL 15 SETTEMBRE 2015 SONO 7 ANNI CHE CARLO VASCONI CI HA LASCIATO
Caro Carlo,
anche quest’anno manteniamo la promessa e ti aggiorniamo sul lavoro della Fondazione Durante e Dopo di Noi. Sono già sette anni che non sei più presente tra di noi, ma siamo tutti convinti che continui a seguire il nostro cammino; dall’anno scorso con te c’è anche il nostro amico Pietro Messori, cominciammo insieme a sognare un futuro migliore per le persone con disabilità, e allora mi sembra giusto informare entrambi dei passi che abbiamo fatto e che stiamo facendo per costruire quel sogno. Come sai bene Carlo, “camminando si apre cammino” e di cammino ne abbiamo ancora tanto da fare. Questi sono ancora i primi passi.
Il 1° settembre è iniziato un progetto sperimentale al quale stiamo lavorando da un anno. Con il Comune di Reggio, Ausl e Osea, nel quartiere della Rosta Nuova, cerchiamo di costruire autonomie e migliorare l’inclusione sociale per 18 ragazzi e ragazze con disabilità. Vivranno in appartamento per un po’ e miglioreranno le loro relazioni a 360 gradi (famiglie, amici e territorio), di fatto la tua tanto sperata inclusione sociale. E’ un’esperienza incredibile per tutti, te lo posso assicurare.
Tieniti forte! C’è un secondo appartamento in città che vorremmo destinare a ragazzi con disabilità motorie che vogliono sperimentarsi in un’autonomia reale. Attrezzarlo in maniera domotica, quindi adatto a loro, è una scommessa un po’ difficile da vincere e di sicuro c’è bisogno di tutta la città. Ci vogliono circa 50.000 euro per attrezzarlo, vorremmo che fosse un bel regalo di Natale da offrire alla città. Occorrerebbe proprio un miracolo e magari, ci potresti mettere una buona parola da lassù.
Sai che spesso i nostri ragazzi trascorrono la vita tra i centri e la famiglia; ebbene è giusto che si confrontino anche con altre figure. Abbiamo fatto decine e decine di colloqui con altrettante famiglie e ora abbiamo le idee un po’ più chiare di cosa servirebbe loro. Le esigenze sono molte e ci stiamo ragionando sia con i due consorzi delle cooperative, che sono nostri soci, che con Ausl. Sai che i nostri ragazzi e le nostre ragazze sono fragili, facili a spaventarsi, specie se stanno male ed hanno paura, si irrigidiscono e diventano “non collaboranti”, per questo stiamo cercando con l’AUSL e con il Santa Maria Nuova di ipotizzare percorsi e figure facilitatrici in odontoiatria, in oculistica, in ginecologia e se ci riusciamo, anche al pronto soccorso. Persone in grado di tranquillizzare sia i ragazzi che le famiglie e capaci di rendere più facile il lavoro dei sanitari.
Sentiamo che c’è il bisogno di comunicare tra di noi e di far crescere questo “noi” il più possibile (questa era anche il tuo pallino fisso), per questo entro la fine dell’anno si sta cercando di organizzare un incontro con le altre Fondazioni dell’Emilia Romagna per confrontarci sulle esperienze vissute, i successi, le difficoltà incontrate e per cercare di creare sinergie.
Accadono anche cose belle e inaspettate Carlo, ad esempio sta andando avanti la legge sul dopo di noi per costruire futuri a persone con disabilità gravi prive del sostegno familiare, la legge è in dirittura di arrivo e speriamo l’anno prossimo di poterti dire: ok è fatta! Abbiamo qualche strumento in più, qualche tutela in più.
I discorsi tra noi soci della Fondazione sostanzialmente non cambiano. La nostra preoccupazione maggiore è sempre quella di proteggere questi ragazzi quando non ci saremo più; stiamo facendo degli incontri con bravissimi professionisti per delineare soggetti e strumenti giuridici per la tutela dei nostri ragazzi, e anche questa è una partita sulla quale ci stiamo impegnando parecchio. Come vedi non stiamo con le mani in mano e carne al fuoco ce n’è parecchia, il lavoro è tanto e a volte fa tremare i polsi. Ci manca quella tua risata rumorosa e fragorosa che serviva per sdrammatizzare anche le situazioni più nere. Un abbraccio anche a Pietro. Confidiamo come sempre nelle vostre raccomandazioni che arrivano dall’alto.